Mondo: la sfida nella sabbia

19 Marzo 2018

La bellissima finale mondiale indoor tra Luvo Manyonga e Juan Miguel Echevarria continua a distanza. 8,41 per il sudafricano a Pretoria, 8,40 per il campione del mondo indoor a Cuba.

di Marco Buccellato

Sul filo dei centimetri, il nuovo long jump-clash del 2018 prosegue a distanza di un continente. Luvo Manyonga, il sudafricano campione del mondo a Londra e argento olimpico, dopo essere stato beffato dal 19enne cubano Juan Miguel Echevarria ai mondiali indoor di Birmingham, ritrova l'atterraggio lungo ai campionati nazionali sudafricani di Pretoria, planando a 8,41 con un soffio di vento in più del legale. Da parte sua, il formidabile cubano Echevarria, dalla rincorsa velocissima, centra l'8,40 del personale all'aperto a Camagüey (vento 1,5), sei centimetri meno della misura che gli ha regalato il titolo mondiale indoor due weekend orsono. I due si sono incontrati per la prima volta lo scorso anno in qualificazione ai mondiali di Londra (Echevarria out, Manyonga campione), poi due volte quest'inverno, con un bilancio di parità, 1 a 1. 

I RECORD DI PRETORIA - La gara di Manyonga è stata tra le più attese di una super-edizione dei campionati del Sud Africa di Pretoria (circa 1.270 metri sopra il livello del mare), dove ha brillato la giovane stella di Clarence Munyai, ora pure nuovo primatista africano under 23 al primo anno di categoria (con finale poi vinta da Luxolo Adams in 20.08 in assenza dello stesso Munyai). Una rassegna ricca di primati, come quello nazionale Carina Horn sui 100 donne (11.03, anche lei in semifinale), il limite nazionale under 20 sui 100 di Thando Dlodlo (10.11, semifinale pure lui) e il primato all-african under 20 nei 400 ostacoli donne della 17enne iridata U18 Zeney Van Der Walt (ora sesta all-time di categoria al primo anno da "junior"), scesa a 55.05 nella finale persa di soli quattro centesimi da Wanda Nel-Theron (55.01, ma 54.96 in batteria). La Van Der Walt ha largamente migliorato il vecchio record U20 del continente, detenuto dal 2009 dalla nigeriana Ogoegbunam con 55.80. Altro primato nazionale U20, il 39.46 nella 4x100 uomini con Dlodlo tra i quattro frazionisti con meno di vent'anni. Tra gli altri successi, l'1:57.80 della Semenya sugli 800 senza avversarie (mai si è corso così veloce nel mese di marzo), il 10.07 di Magakwe nella finale dei 100, 49.18 di Hanekom sui 400hs dove il vecchio leone Van Zyl è rimasto fuori dai vertici (solo sesto).

STELLE FILANTI - Ancora grandi sprint dalle giovanissime. A Jacksonville la giamaicana Briana Williams (16 anni tra due giorni) ha corso i 100 piani in 11.13, miglior prestazione mondiale al limite dei 15 anni (precedente 11.17 di Marion Jones), mentre l'appena 15enne statunitense Tamari Davis ha abbassato il personale dei 200 a 23.06. Per avvicinare il limite delle 15enni le mancano tre decimi. In cima alla lista c'è ancora lei, Marion Jones. Tra gli altri risultati del primo "vero" weekend di atletica USA all'aperto, 20.27 del bronzo mondiale dei 200 Richards a San Antonio e 20.41 di Fred Kerley a Tempe. Sempre a Tempe 45.21 di Paul Dedewo sui 400. Interessanti crono a Tucson: 22.83 di Brittany Brown, 51.62 sui 400 della canadese Watson. Salti: la veterana Suhr è sempre lì a grandi altezze, con esordio da 4,82 in Texas.

CITTA' VERTICALE - Proprio una delle aspiranti al trono di reginetta dell'asta, la neozelandese Eliza McCartney, è stata protagonista dello SkyCity Vertical Pursuit, meeting disputato nel centro di Auckland.

L'atleta già al bronzo olimpico prima di compiere i 20 anni e recentemente quarta ai mondiali indoor, ha superato la quota di 4,90, otto centimetri oltre al record oceanico da lei detenuto, ma la prestazione non sarà omologata come record nazionale e oceanico a causa della leggera pendenza della superficie montata per l'occasione.

WALSH ANCORA OVER-22 - Nel Sydney Grand Prix vittoria dell'olimpionico Centrowitz sui 1500 in 3:37.96, di Dina Asher-Smith sui 100 (11.24), della primatista oceanica del giavellotto Mitchell con 64,84 e di Dani Stevens-Samuel nel disco con un ottimo 66,09. Nei giorni precedenti ha gareggiato due volte il campione del mondo di getto del peso Tom Walsh, reduce dal trionfo di Birmingham. Prima un 22,06 a Timaru (nona gara della carriera oltre i 22 metri), poi 21,65 a Christchurch. E' tornata in pedana Valerie Adams dopo il rientro ai campionati nazionali (17,83). Il progresso a 18,06 non le è bastato a evitare di capitolare nella gara di Christchurch contro la canadese Crew (18,42).

SEUL, LOYANAI CALA IL POKER - A Seul quarto successo del keniano Wilson Erupe Loyanai: in 2h06:57 ha preceduto Mark Korir (2h07:03) e Benson Kipruto (2h07:11). Buoni crono anche per Marius Kimutai (2h07:45) e Felix Kipchirchir (2h07:57) e notevoli riscontri-Master per il 36enne marocchino Aitadi (2h08:43) e Sitkovskyy. L'ucraino 39enne che vinse anni fa a Firenze è stato ancora capace di correre in 2h10:12 (nono) e precedere un top-runner come Bernard Kipyego (decimo). Podio misto Etiopia-Kenia al femminile, con successo di Hirut Tibebu in 2h24:08 sulle keniane Agai (2h24:30) e Monica Jepkocech (2h24:31). Quarta l'altra etiope Mulu Seboka in 2h25:01, sesta la coreana Kim Do-Yeon in 2h25:41, record nazionale, così come per la mongola Bayartsogt (decima in 2h31:12). Kawauchi vince e crolla: Il giapponese dalle molte maratone nelle gambe ha vinto ancora a Taipei in 2h14:12 ma è stato vittima della disidratazione, ricorrendo dopo l'arrivo al soccorso medico per un collasso.

INFINITI ANELLI INDOOR - Per la cronaca: migliorate le prestazioni-top di maratona indoor, ancora sull'Armory Track di New York, con Malcolm Richards (2h19:01) e Lindsey Scherf (2h40:55). Nelle altre gare su strada, vittoria del giovane etiope Walelegn nella 10 om di Laredo in 27:36, seguito da Antonio Abadia che in 27:47 ha migliorato il primato spagnolo. La mezza di New York nel freddo: vittorie conquistate negli ultimi metri per il debuttante Ben True e l'etiope Buze Diriba con crono poco rimarchevoli viste le condizioni, 1h02:39 del lo statunitense, 1h12:23 per l'africana. Battuti rispettivamente Ritzenhein e Emily Sisson. Ritirata per problemi respiratori legati alla basse temperature Vivian Cheruiyot, star della corsa. Nella Los Angeles Marathon vittoria di Weldon Kirui in 2h11:47 sull'etiope Adhana e l'altro keniano Barno. Tra le donne si è imposta l'etiope Sule Gedo (prima a Venezia in ottobre) in 2h33:50.

CROSS, CAMPIONATI AFRICANI A CHLEF - Nella rassegna disputata in Algeria, titoli senior per due atleti in piena ascesa, Alfred Barkach (secondo un mese fa ai campionati keniani) e Celliphine Chespol, primatista mondiale under 20 dei 3000 siepi. Barkach si è imposto in stretta volata sull'altro keniano Kogo (Julius, meno famoso di Micah) e sull'ugandese Ayeko. La Chespol ha rischiato di perdere fermandosi un giro prima di completare il percorso di 10 chilometri, ma si è imposta di tre secondi su Margaret Chelimo e sull'eritrea Chekole. Junior: Ronex Kipruto su Stanley Waithaka al maschile (doppio Kenia), Girmawit Gebregziabher Gebru su Tsige Gebreselama Gebrerufal al femminile (doppia Etiopia). Terza la keniana Hellen Ekalale (19 anni il giorno dopo), molto nota nel circuito giapponese, dove l'anno scorso ha vinto sei gare in pista sulle sette disputate.

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Tom Walsh


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