Rabat, Tamberi secondo con 2,27

16 Luglio 2017

Il campione del mondo indoor torna sul podio della Diamond League a un anno dal successo di Montecarlo. Bella gara e successo in bilico fino alla fine.

di Marco Buccellato

Nel meeting Mohammed VI di Rabat, decima tappa della IAAF Diamond League, Gianmarco Tamberi si gioca il successo fino alla fine e supera i 2,27, a un centimetro dal primato stagionale di 2,28. L'azzurro è secondo a parità di misura con il britannico Grabarz e il bulgaro Ivanov. Gara vinta dall'ucraino Protsenko, unico a superare i 2,29 al terzo tentativo. A Rabat brillano soprattutto Nijel Amos sugli 800, al terzo successo di fila in Diamond League in 1:43.91, il vincitore marocchino dei 3000 siepi Soufiane El Bakkali (8:05.12), lo statunitense Ryan Crouser, autore di una nuova cannonata nel peso a 22,47 e l'olimpionica giamaicana Elaine Thompson, ancora velocissima sui 100 metri vinti in 10.87/0.3. Nelle altre prove di sprint successi del canadese Andre De Grasse sui 200 20.03/0.4 e del britannico Chihindu Ujah sui 100 in 9.98/-0.3. Nelle siepi femminili vince la tedesca Gesa-Felicitas Krause con spunto irresistibile in 9:18.8. Ottima prestazione della due volte iridata dei 400hs Zuzana Hejnova (54.22). Risultati di rilievo anche dai concorsi con successi del sudafricano Rushwal Samaai nel lungo maschile in 8,35/0.4 e del polacco Pawel Wojciechowski nel salto con l'asta con 5,85. Dalle gare in pedana anche il 63,73 di Barbora Spotakova nel giavellotto e il 14,51/0.3 della colombiana Caterine Ibargüen nel salto triplo. Mezzofondo a firma marocchina anche con Abdelaati Iguider sui 3000 metri (7:37.82) e Brahim Akachab sui 1500 metri (3:35.03), e altro successo polacco con Angelina Cichocka sui 1500 metri in 4:01.93.

La bellissima giornata dell'atletica italiana si arricchisce con il secondo posto di Gianmarco Tamberi (Fiamme Gialle) nella decima tappa della IAAF Diamond League 2017 a Rabat. Il campione del mondo indoor e oro europeo a Amsterdam 2016 ha disputato un'ottima gara dopo il rientro alle competizioni successivo al grave infortunio occorsogli lo scorso anno all'Herculis di Monaco, quando vinse elevando il record italiano a 2,39, pur non salendo ancora oltre il 2,28 di alcuni giorni fa in Ungheria. L'azzurro, in corsa per il successo fino alla quota di 2,29 (superata alla terza prova solo dall'ucraino Andriy Protsenko) divide il secondo posto di Rabat a quota 2,27 con il britannico Grabarz e il bulgaro Ivanov. Per Tamberi, decisamente work in progress verso il campionato del mondo di Londra e in grande sintonia col pubblico, due prove immacolale a 2,15 e 2,19, due tentativi per superare 2,23 e 2,27 e i tre errori a 2,29, dove si erano presentati in quattro ex-aecquo per giocarsi il successo.

THOMPSON E AMOS ANCORA SUGLI SCUDI - Elaine Thompson si è tolta d'impaccio ancora contro la partenza efficacissima dell'ivoriana Marie-Josée Ta Lou, capace di contrastare la giamaicana oro olipico a Rio e di impegnarla per tre quarti di sprint. La Thompson ha risolto l'incerto esito con gli ultimi venti metri letteralmente volanti e ha chiuso in un sontuoso 10.87/0.3, record del meeting, tre centesimi davanti all'africana (10.90). Brave, ma lontane nella scia della Thompson, le varie Ahye, Okagbare e Baptiste, racchiuse da 11.02 a 11.04. Fa sul serio anche Nijel Amos, ripresentatosi in condizioni smaglianti nella parte cruciale della stagione, oggi al terzo successo di fila in Diamond League in 1:43.91. Partitura identica alle precedenti: ritmo dettato dal maestro metronomo Som e Amos lanciato per primo verso l'arrivo. Dietro Som i soliti noti, anche stavolta incapaci di riprenderlo, il kenyano Kipyegon Bett (1:44.28) e lo statunitense Donavan Brazier (1:44.62).

NESSUNO COME CROUSER - Nel peso si è registrata un'altra straordinaria sassata del campione olimpico statunitense Ryan Crouser, il cui ultimo lancio a 22,47, oltre che 21esima prestazione assoluta all-time, è la terza misura della carriera e la settima prestazione oltre i 22 metri in otto gare da inizio anno, una striscia senza precedenti. In tale onda d'urto è andato a infrangersi un altro gran risultato, il primato nazionale e dell'area caraibica del giamaicano Richards, capace di sfiorare la fettuccia dei 22 con 21,96. Nella serie Crouser aveva messo a segno altri lanci d'autore, 22,21 e 22,44, tutti primati del meeting come l'iniziale 21,91. Belle gare di pedana anche con il combattutissimo lungo uomini vinto dal sudafricano Rushwal Samaai (8,35/0.4) su Jarrion Lawson (8,33/0.7) dopo reciproci sorpassi.

Si segnala anche per la ritrovata continuità il campione del mondo di salto con l'asta a Daegu 2011, il polacco Pawel Wojciechowski (5,85) in una gara dove l'atteso oro di Rio Thiago Braz è finito a fondo classifica senza una misura valida. L'ultima gara di pedana va a Barbora Spotakova, oggi con una misura ordinaria di 63,73, ma sufficiente a respingere le avversarie.

VINCE EL BAKKALI - Pubblico in delirio per Soufiane El Bakkali, il 21enne marocchino che il pubblico romano ha visto impegnare alla morte il campione olimpico Conseslus Kipruto al Golden Gala Pietro Mennea, oggi star in casa sua con vittoria e primato personale portato a 8:05.12, con una buona metà della nobiltà kenyana annichilita in una decina di metri di distacco (Jairus Birech 8:10.91 e Amos Kirui 8:12.18). Il diapason del tifo ha toccato il massimo livello anche in chiusura di meeting con il successo di Abdelaati Iguider sui 3000 metri in 7:37.72, al termine di una bella volata contro il coriaceo spagnolo Mechaal, secondo in 7:38.85. Nei 400 donne il duello inedito tra due olimpioniche, Shaunae Miller (400) e Caster Semenya (800) non c'è stato di fatto. La bahamense ha sfoderato una prova di rara bellezza che ha ricordato quella di Allyson Felix a Londra, alla quale la Miller ha tolto il primato del meeting vincendo in 49.80 sulle ali delle lunghissime leve. La Semenya è partita in sordina e non ha mai cambiato passo, recuperando una sola posizione nel rettilineo per evitare il fondo della classifica in 51.53. Le quartermiler USA Hastings e Hayes sono giunte lontanissime dalla Miller, in 50.86 e 51.08.

DE GRASSE SENZA RIVALI - La freschezza della corsa di Andre De Grasse ha fatto ancora la differenza sui 200: il canadese ha aperto il gas in rettilineo assicurandosi il successo in 20.03/0.4, primato del meeting, regolando senza particolari affanni il vincitore dei Trials USA Ameer Webb (20.18) e il britannico ex-caraibico Hughes (20.22). L'atteso Fred Kerley, lo spartiacque stagionale USA dei 400, ha chiuso quarto in 20.27 a tre centesimi dal personale. Nell'altra prova di sprint uomini bel duello tra i due centisti più regolari dell'anno, il britannico Ujah e l'ivoriano Meité, presenze fisse del circuito. Il britannico ha sfiorato il personale in 9.98/-0.3 faticando a scrolalrsi l'ombra dell'africano, secondo in 10.01. Per Ujah è il terzo successo stagionale in Diamond League dopo quelli di Roma e Londra. Prima vittoria in Diamond League per Gesa-Felicitas Krause, da anni miglior baluardo europeo contro lo strapotere nero. La tedesca ha mosso l'attacco irresistibile all'ultima riviera lanciandosi solitaria verso il traguardo in 9:18.87, sorprendendo le kenyane Jeruto (9:20.51) e Chepngetich (9:20.69). Gara su ritmi non irresistibili, vivacizzata nell'ultimo mille dal terzetto.

LE ALTRE GARE - Segni di ritrovata competitività della due volte iridata dei 400hs Zuzana Hejnova, uscita in largo vantaggio dalla curva e brillante vincitrice in 54.22 sulla giamaicana Russell (54.36 in rimonta) e sulla scozzese Doyle (54.92). Nella seconda serie vittoria della giamaicana Ristananna Tracey in 55.18 davanti all'elvetica Petra Fontanive (55.35) e all'altra giamaicana Nikita Tracey (55.50). Triplo all'olimpionica colombiana Caterine Ibargüen con la misura ordinaria di 14,51/-0.3 sulla giamaicana Kimberly Williamson 14,31(-0.2) e la greca Paraskevi Papahristou 14,21 (0.3). La bellezza del meeting di oggi si ritrova anche nei 1500 donne, combattutissimi con tutte le iscritte in pochi metri fino a cento passi dall'arrivo. Scappa la marocchina Arafi, sospinta dall'entusiasmo del pubblico, ma la polacca Angelika Cichocka è implacabile e fa suo il successo in 4:01.93 sulla Arafi (4:02.19) e su Brenda Martinez (4:02.75). A inizio serata anche il 1500 metri uomini dominato dai miler marocchini cha hanno fatto tripletta con Akachab (3:35.03, gran personale), El Kaam (3:36.26) e Essalhi (3:36.90).

La stagione della IAAF Diamond League 2017 per discipline
Le Diamond Races per meeting

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