Sinno al Rosi: ''Vi racconto chi sono''

13 Aprile 2019

L'astista dell'Aeronautica incontra i ragazzi della Scuola di Atletica: "Non vi arrendete. Dopo l'infortunio ho pensato di lasciare ma ho reagito. Il mio hobby? Volare... senza asta!"

Giornata speciale per la Scuola di Atletica dello stadio Paolo Rosi, che ha ricevuto la visita di Alessandro Sinno, astista dell’Aeronautica nell'ambito del progetto "A scuola con gli azzurri". 

 

Chi è Alessandro nella vita di tutti i giorni e che hobby ha? 
La vita di tutti i giorni è fare l’atleta, essere atleta ti condiziona al cento per cento tutto il resto. Molte persone, al di fuori di questo mondo, fanno fatica a comprendere che un atleta è atleta dalla mattina quando si sveglia fino alla sera quando va a dormire. Uno può avere tanti hobby, ma essere atleta è tutto. Tra i miei hobby c’è il volo. Ho preso qualche brevetto di volo all'aeroporto dell’Urbe, proprio qui vicino, e questo è il mio svago. Avere una piacevole alternativa è molto importante, soprattutto nei momenti più complicati come atleta.  

Come è stato fare lezione ai giovani delle Scuole di Atletica? 
È stato davvero molto bello, mi è piaciuto molto come hanno risposto i ragazzi, si sono divertiti tantissimo a provare l’asta. Il salto con l’asta è una specialità non conosciutissima, che raramente viene vista. I ragazzi invece hanno trovato subito feeling con le aste e devo dire che qualche bambino è portato per l’asta.  

Ti piacerebbe un giorno fare l’allenatore oppure hai altre ambizioni per il futuro? 
Mi vedo ancora come atleta, non penso di voler fare l’allenatore in futuro, per adesso mi concentro a fare l’atleta poi vedremo.  

Come ti sei avvicinato all’asta e grazie a chi? 
Mi sono avvicinato all’atletica grazie ai miei genitori che sono stati entrambi atleti, prima facevo lancio del giavellotto allenato da mio padre, ma allenarmi con lui, per vari motivi, non mi piaceva tantissimo e quindi si sono avvicinato al salto con l’asta che mi ha sempre affascinato. L’asta è come un magnete, mi piaceva, mi incuriosiva e volevo farla anch'io. La prima volta che ho saltato con l’asta è stato in Inghilterra, dove frequentavo le scuole medie, ma ho cominciato a saltare seriamente con le Fiamme Gialle Simoni con il mio allenatore, che mi segue da sempre, Emanuel Margesin.  

Il momento più importante della tua carriera? 
Probabilmente la prima volta che ho vinto un campionato italiano assoluto, era il 2014 alle indoor ad Ancona e riuscii a vincere la gara con la misura 5,35, un risultato un po’ inaspettato. 

Il momento più complicato per la tua carriera? 
Più di uno, ma in particolare la fine del 2017, mi sono infortunato alla caviglia, poi alla mano e a seguire ho dovuto subire un piccolo intervento. Tutto un susseguirsi di eventi che mi hanno portato a pensare “o reagisco o lascio perdere”. Per fortuna, ho reagito!  

La tua seduta di allenamento preferita e quella che detesti? 
La mia seduta di allenamento preferita è la tecnica, ovvero quando ci alleniamo a saltare in maniera vera e propria perché fondamentalmente quello che mi piace fare è saltare. Non ci sono sedute che detesto in particolare, la corsa non è tra le mie sedute di allenamento preferite, ma ci sono periodi in cui me la faccio andare bene ugualmente.  

Come si gestisce una gara di asta con lunghe attese? 
Mi sono trovato spesso a fare gara di due ore e mezza, anche tre ore, dove il riscaldamento viene fatto molto prima. Devo essere sincero, il mio problema adesso è il contrario ovvero il dover gestire gare più importanti, dove non sono tra i migliori, dove devo entrare subito in gara. Le lunghe attese non sono un problema, con un po’ di esperienza capisci quando è il momento giusto per scaldarti e di attivarti nuovamente per essere pronto a saltare.  

La seduta di allenamento che ti ha dato particolarmente fiducia per affrontare la gara? 
Nessuna in particolare, non lavoriamo tanto in allenamento per saltare alto per non stressare troppo il corpo, è più una questione di sensazioni e di fiducia nei propri mezzi, quando ci sono queste componenti sei pronto per andare forte in gara.  

Alessandro ci vuoi raccontare un aneddoto divertente di qualche trasferta di gare? 
Me ne viene in mente uno abbastanza imbarazzante. Durante una gara indoor in Germania, tra un salto e l’altro, mi sono ritrovato ad aver bisogno di andare in bagno, ho trovato una porticina da dove sono uscito per andare alla ricerca di un bagno, e me la sono involontariamente chiusa dietro, quando mi sono girato per tornare indietro la porta era chiusa, non c'era alcun modo per aprirla e per tornare in pedana dovevo fare tutto il giro all'esterno dello stadio. Fuori pioveva e ci saranno stati cinque o sei gradi al massimo! Sono tornato in pedana, con i giudici che mi stavano chiamando per saltare, bagnato e sporco di fango. È stato decisamente imbarazzante, e poi ho sbagliato anche il salto.  

Obiettivi per il 2019?
Obiettivo principale per il 2019 è migliorarsi! Adesso con il “ranking” è cambiato il mondo dell'atletica, non è più fare il risultato singolo ma è decisivo migliorarsi nelle competizioni importanti. Vorrei riconfermarmi ai livelli delle indoor per partecipare a competizioni importanti e scalare il più possibile il ranking e sperare di qualificarmi a manifestazioni importanti come Mondiali ed Olimpiadi.  

Sogno nel cassetto? 
Inutile dircelo, il pensiero va subito ai Giochi Olimpici! Il sogno di tutti gli atleti. 

Di Paolo Borgiani




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